lunedì 28 luglio 2008

FUMATA NERA

Il 15 luglio si è svolta l'ultima puntata della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.
La controparte aveva promesso delle risposte a tutti quei punti della piattaforma presentata dai sindacati e che erano stati illustrati nei due ultimi incontri. E così è stato fatto.

Per amore di brevità ci limitiamo a quei punti che possono coinvolgere la categoria dei Tecnici, che è la nostra, lasciando quelli che sono invece inerenti alla categoria degli Attori ai sindacati competenti.

La controparte ribadisce la volontà di introdurre una nuova forma contrattuale - quella che per ora abbiamo definito "a chiamata".

Sulle modalità, sulle figure che ne sarebbero interessate, sui limiti di utilizzo e su tutte le altre domande che sorgono naturalmente a riguardo non si sono ancora espressi. Hanno però dichiarato che presenteranno maggiori ragguagli in futuro - e qui si parla quindi come minimo del 17 settembre, data del prossimo incontro.

Ma nel frattempo hanno fatto dei passi in avanti ed hanno accennato a due condizioni come parte integrante della loro proposta:

Nella prima hanno accennato ad una sorta di compensazione della "discontinuità" lavorativa con una "retribuzione adeguata".

Anche qui l'affermazione è vaga e la mancanza sia di particolari che di definizione del concetto di "retribuzione adeguata" non lascia molto da dire, se non tante domande senza risposta.
Sicuramente sarà materia del prossimo incontro (?)

Nella seconda hanno ipotizzato una sorta di "paracadute" di minimo di lavoro garantito, in cui:
Se hai un contratto sino ad un mese, devi lavorarne per lo meno 1/3.
Se hai un contratto da 1 a 3 mesi, devi lavorarne almeno la metà.
Se hai un contratto oltre i 3 mesi, devi lavorarne almeno i 2/3.

La controparte ribadisce la richiesta di inserire tre nuove figure, di cui vi avevamo già parlato, e che per la precisione sarebbero di:
Addetto alla promozione degli spettacoli, che si occuperebbe delle fasi di promozione e presentazione della singola produzione teatrale in sede ed in tournée, comprendendo delle attività di carattere artistico, culturale, formativo che possono sia precedere che accompagnare o succedere alla produzione stessa; attività che si attuerebbero presso le scuole, le università. i cral e tutti i luoghi di aggregazione sociale compresi i rapporti con i media.
Organizzatore teatrale, che avrebbe la responsabilità di occuparsi della singola produzione teatrale in sede e/o in tournée, organizzando i modi, i tempi di realizzazione degli spettacoli e/o delle tournée, rilevandone altresì i costi.
Coordinatore tecnico, che si occuperebbe, in collaborazione con l'impresa e la direzione artistica, dei metodi di realizzazione e del piano di allestimento tecnico della singola produzione; valutando altresì l'adattabilità della singola produzione nelle varie sedi di tournée proponendo eventuali adattamenti.
Inutile ribadire che anche per queste figure le definizione non son certo esaurienti e che queste, insieme alle domande che si trascinano dietro, troveranno - forse - risposta più avanti.


Dopodiché la controparte contropropone:
Articolo 16 - Viaggi - comma 5 e 6 - sarebbero favorevoli ad elevare la cifra di 108 euro a 162 euro.
Festività di Natale e Pasqua: porterebbero a 20 giorni la sospensione totale permessa, con 15 giorni nel caso di sospensione solo a Natale e 8 giorni nel caso di sospensione solo a Pasqua.

Come ultimo punto - di quelli che ci interessano da vicino:

Le condizioni del trattamento di Malattia:
Per i primi 3 giorni - il minimo di paga sindacale.
Dal 4° al 20° giorno - il 40% della paga (ma con un massimo di 45 euro sborsati)
quota che va ad aggiungersi alla quota versata dall'INPS che sarebbe del 60% della paga giornaliera (paga che però può essere di 67,14 euro al massimo)
Dal 21° al 180 giorno - il 40% della paga (ma con un massimo di 35 euro sborsati)
quota che va ad aggiungersi alla quota versata dall'INPS che sarebbe del 80% della paga giornaliera (paga che però può essere di 67,14 euro al massimo)
Fatevi un po' voi i calcoli ipotizzando la vostra paga in caso di malattia di breve e di lunga durata...


Questo è quanto.

Per concludere possiamo solo aggiungere che alla vista di tanta controproposta i sindacati non se la sono sentita di festeggiare ...e si è rimandato tutto a settembre.


Per il periodo di Agosto non ci saremo, ma dopo la prima metà di settembre torneremo da voi.

Buone Vacanze, per chi le fa!

-- rsu piccolo teatro

venerdì 18 luglio 2008

Lo spunto

LO SPUNTO (segue il commento)venerdì 27 giugnodi RITA SALAROMA Maurizio Costanzo, appena nominato consigliere del ministro dei Beni edelle Attività culturali, Sandro Bondi, racconta com’è andata: «Bondi è venutoa trovarmi il 6 giugno. Mi ha chiesto di lavorare per lui su temi e problemidel Teatro, che è la mia passione antica, la più vera e totalizzante. Lo pregaidi lasciarmi riflettere un po’. Dopo tre giorni ho detto sì. Ma specificando divolermi occupare anche di arte povera: le feste di piazza, il recupero delracconto dei vecchi, la musica popolare, le processioni, le sagre di paese, lelingue locali... Gli Italiani, è vero, hanno imparato l’idioma nazionale dallatv. Ma i dialetti hanno una forza e una capacità espressiva difficilmenteeguagliabili. Bisogna rivalutarli. L’ultimo a occuparsene seriamente è statoPier Paolo Pasolini».Costanzo, anche direttore artistico del Todi Festival,sottolinea come abbia già messo in pratica, nella città umbra, i suoipropositi: «Mi sono mosso, per il programma, proprio fra memoria e territorio.Lo spettacolo clou riguarda una storia locale finita tragicamente, quella diuna donna condannata al rogo perché accusata di stregoneria». Ancora, l’attenzione particolare che sarà data alle compagnie amatoriali: «La verapassione, ormai, sta lì, fra gli amateurs, nelle filodrammatiche. Avevo giàintenzione di bandire un concorso aperto a questi gruppi, facendo le finali alBrancaccio. A maggior ragione adesso, mi batterò perché un fenomenodisinteressato e vitalissimo trovi gli sbocchi e la visibilità che merita.Facciamo un ragionamento sui professionisti: oggi gli attori bravi preferisconola fiction, perché vengono pagati bene, ricavano dalla televisione una grandepopolarità e, per lavorare, non devono muoversi, sono prevalentementestanziali. Chi spende tempo ed energie, e affronta sacrifici pazzeschi perrecitare, sono invece gli attori delle compagnie amatoriali».Infine: «Tuttoquesto non l’ho scoperto ora, l’ho sempre avuto dentro. Le mie estati, dapiccolo, le ho passate tutte in Abruzzo, a Ortona a mare, il paese dei mieinonni. Quando c’era la sagra, camminavo davanti alla banda. Crescendo non hocambiato abitudine, solo posizione: camminavo dietro. Ma ero sempre lì,affascinato da quella riunione, dalla gente, dall’autenticità di suoni eparole. Anche le bande sono una ricchezza. Qualche tempo fa avevo pensato diriunirle, di far qualcosa per valorizzarne l’esistenza, e la passione, appunto.Ciò che chiamo arte povera, tradizioni, è questo. Accanto agli artisti ci sonosempre stati gli artigiani-artisti. E’ arrivato il momento di occuparsi diloro, di non tagliare alle Regioni i fondi che servono a mantenere in vita iloro momenti di espressione».

IL COMMENTOlunedì 30 giugnodi Benedetta Buccellato
Facciamolo un ragionamento sui professionisti.
Oggi gli attori di teatro - più o meno bravi- recitano nelle fictiontelevisive soprattutto perché non hanno dignitose proposte teatrali. O non nehanno affatto.Di teatro ce n’è poco, spesso malfatto, e gli “eventi” sono brevi e sporadici,confezionati, il più delle volte, ad uso e consumo dei moderni Principi (Statoo Enti locali) che li commissionano.
L’attore professionista, da una decina d’anni a questa parte, non ce la fa piùa vivere di solo teatro. Ecco perché si ritrova ad ingrossare il variegato castdella fiction televisiva, al fianco di veline e tronisti (quelli si, popolari eben pagati, oltre che sponsorizzati dai vari Presidenti).
Gli attori di teatro professionisti non sono abituati a rincorrere lapopolarità. Le loro priorità, da sempre, sono altre:la qualità dellamessinscena, il ruolo,la continuità del lavoro, un contratto dignitoso.L’attore di teatro professionista non si è mai fatto spaventare da una tournéelunga. Ha scelto di fare questo mestiere sapendo che il teatro italiano (quandoera vivo) era fatto di repliche in giro per l’Italia.L’attore professionista non si è mai fatto spaventare da sacrifici - più omeno “pazzeschi”- e ha sempre convissuto con la precarietà e l’assenza distanzialità.
Secondo Costanzo, da una parte c’è la fiction televisiva, dall’altra le festedi piazza.Da una parte l’appassionato amateur, dall’altra il disincantato e cinicoprofessionista.Da una parte una nobile povertà, dall’altra un’ansia di arricchimento.Non è così. L’artigianato, la povertà, la vitalità, il recupero della storia edel racconto dei vecchi,l’uso del dialetto e la passione sono stati edovrebbero continuare ad essere la ricchezza del teatro di tutta una Nazione.

I teatranti italiani, quelli professionisti, chiedono da sempre una legge euna nuova organizzazione del settore.Chiedono regole certe e trasparenti, chiedono la possibilità di poter essereattori per trecentosessantacinque giorni l’anno, di poter lavorare e poterricercare, chiedono che valgano le regole del palcoscenico e della preparazioneprofessionale. Chiedono di poter vivere di quel lavoro per cui hanno studiato esi sono preparati.
Tra una compagnia amatoriale e una professionale ci sono numerose differenze(così come tra un attore amatoriale e uno professionista): entrambe svolgonouna preziosa diffusione dell’arte teatrale. Entrambe, nelle loro specificità,vanno promosse e tutelate. Entrambe.
Non mi permetto di ricordare all’uomo di teatro Costanzo, la differenze trachi, nel tempo libero, suona la tuba nella piazza del paese e il giovane chedecide di trasferirsi in città, a studiare in un Conservatorio, facendo dellamusica il proprio lavoro e il proprio destino.
Mi permetto, invece, di chiedere al consulente Costanzo di adoperarsi pressoil Ministro affinché, in futuro, gli attori di teatro possano tornare a fareil proprio lavoro e possano scegliere tra la fiction televisiva e ilpalcoscenico.

P.S. Dottor Costanzo, mi perdoni, ma proprio non ci riesco a vederla come ilnuovo Pasolini. Anche la fantasia - popolare o di mestiere - ha un limite.


associazione per il teatro italianoartisti, operatori e tecnici